© Andrea Bortolotti
La parola fotografia significa letteralmente disegnare con la luce, deriva dal greco phōtós, luce e graphé, rappresentazione per mezzo di linee o disegno.
La Camera Ottica, uno strumento che proietta l’immagine di una scena, ha portato all’inizio dell’arte di disegnare con la luce tra gli uomini, ed alla sua diffusione nel mondo, come una sorta di fase embrionale della stessa fotografia. La prima fotografia è stata un eliografia di Joseph Nièpce, descritta nell’approfondimento sulla camera ottica.
Nel mondo di oggi la fotografia è presente in ogni aspetto della vita tutti i giorni, come forma di comunicazione e documentazione. Giornali, riviste, social network, carte d’identità e passaporti, pubblicità, poster. Alzando lo sguardo e girando la testa da quest’articolo, molto probabilmente vedrete almeno una fotografia.
Tuttavia, l’ascesa della fotografia da “mezzo” per vedere la realtà in modo oggettivo a vera e propria forma d’arte fu lunga e complicata. Le Reazioni degli artisti all’avvento della fotografia furono tra le più disparate e varie, le opinioni di intellettuali di tutta Europa si scontravano nei caffé e nei salotti. In breve tempo, avvenne l’Affermazione della fotografia come forma d’arte, ed una data simbolica è l’avvento della fotografia al salone di Parigi. Su un orizzonte temporale più ampio, la fotografia stava evolvendo verso nuovi orizzonti, diventando qualcosa di più che un’arida rappresentazione della realtà.
Tale ampia diffusione - potremmo dire persino ubiquità - della fotografia per scopi domestici e ricreativi, alimentata dallo sviluppo di strumenti portatili ed alla portata di tutti - smartphone, fotocamere compatte - portò alla naturale formazione di una molteplicità di generi, come il Reportage fotografico o alcuni scatti di Nadar, pioniere della fotografia aerea. Oggi, la parola fotografia non ha più una sola semplice interpretazione, ma una molteplicità di esse, grazie all’evoluzione subita dalla società umana nei due secoli scorsi.