Con l’affermazione della fotografia come arte autonoma, senza alcuna esitazione si potrebbe pensare che l’arte “vecchia”, cioè la millenaria pittura, vada a perdere gran parte della sua importanza e potere in ambito culturale e storico. Di fatto il progresso che porta alla redenzione della fotografia è sicuramente dannoso per la pittura ma, al tempo stesso, offre ad essa nuove possibilità.
Se la fotografia, adesso, rappresenta il miglior modo di rappresentare la realtà in maniera chiara e oggettiva, questo fondamentale ruolo ed obbiettivo non grava più sulle spalle della pittura.

- Otto Dix, Invalidi di guerra, 1920
Per questo motivo, toltasi questo notevole peso, essa può sperimentare nuovi orizzonti mai esplorati. Infatti, da ora in poi, i pittori decidono di rappresentare la realtà non solamente come l’occhio umano la vede e osserva, ma, in aggiunta, come il cuore e la mente la riescono a percepire. Per tale motivo si perde concretezza oggettiva e materiale con la realtà naturale e si indaga i sentimenti e le emozioni umane, in una ricerca artistica sempre più innovativa. Proprio in questo contesto e con tali premsse nasceranno nuove fondamentali ricerche artistiche di inizio secolo, come futurismo, dadaismo e surrealismo, sfocianti anche in nuovi metodi di scattare come il Fotogramma.