Talvolta può sembrare scontato ma le novità e innovazioni del passato, che ad oggi ci sembrano così tanto comuni e banali, decenni fa, hanno creato scalpore tra larga parte della popolazione coinvolta ed hanno contribuito ad incentivare e alimentare svariati sentimenti ed emozioni, tra i più disparati.

Anche, e soprattutto, nei primi decenni dell’Ottocento possiamo attestare un evento notevolmente simile: infatti è proprio in questo periodo, gravido di progresso, che l’essere umano, grazie al suo ingegno e nuova tecnologia, conosce la fotografia. Da ora in poi l’arte, come la conoscevano gli antichi, come l’hanno saputa ammaestrare ed elargire Michelangelo e Caravaggio (per dirne due), non sarà più la stessa. Nel panorama culturale europeo si crea una spaccatura profonda, caratterizzata dai sentimenti ed emozioni che gli intellettuali, come artisti e poeti, provano nei confronti di questa nuova invenzione.

Da una parte vi sono coloro che attaccano e criticano l’avvento della nuova era artistica perché grazie alle incredibili potenzialità intrinseche, essa sarebbe andata sicuramente ad intaccare il lavoro e lo “status” dell’artista. I pittori, per tale motivo, avrebbero perso la propria millenaria importanza e, per coloro che, strenuamente, richiamavano un’arte conservatoria, l’avvento della fotografia nelle accademie o nelle mostre non poteva essere concepita.

Paul Delaroche, Interrogatorio di Giovanna d’Arco

Fra le più grandi opposizioni dell’epoca ricordiamo sicuramente quella di Paul Delaroche, famoso pittore francese del secolo, che, con fare tra il goliardico e il reale, affermerà circa l’avvento della fotografia: “Da oggi l’arte è morta”. Negli stessi anni anche il poeta francese Charles Baudelaire muoverà importanti critiche verso questa innovazione definendola una “grande follia industriale”, inviata sulla terra da un Dio vindice, il quale trovava il proprio messia nel fotografo Daguerre.

Charles Baudelaire fotografato da Nadar, pioniere della fotografia aerea

Tuttavia, a causa della potenza di questo nuovo mezzo, le critiche e le ostilità rivolte alla fotografia vennero largamente sostituite da reazioni assolutamente positive e progressiste. Infatti talvolta è necessario seppellire l’ascia di guerra e le ostilità e guadare in faccia chiaramente la realtà. Questa innovativa forma di fare arte non rappresenta solamente il risultato di un progresso scientifico e tecnologico della mente umana ma apre le porte ad un nuovo mondo che, sebbene in un primo momento incerto, offre nuove e incredibili possibilità, da esplorare e sfruttare.